sistema anticontraffazione del vino italiano

La scelta della tecnologia anticontraffazione


Nello studio del sistema realizzato per Vino Italiano Certificato, si è analizzato lo stato dell’arte in un preciso momento storico dove il consumatore doveva rappresentare il fulcro del sistema stesso.

Proprio per questo motivo si è scelto di utilizzare il metodo più sicuro per realizzare il sistema anticontraffazione del vino, con l’obiettivo di offrire al consumatore l’opportunità di verificare e constatare personalmente che tutto l’iter di verifica sia realmente quello corretto.

La scelta di rendere partecipe il consumatore e quindi consapevole dell'inserimento di un codice rispetto ad un automatismo, rende il sistema estremamente sicuro ed inattaccabile perchè solo così facendo è possibile ovviare ad una possibile manipolazione del sistema e mettersi in contatto con il nostro staff e con il produttore.

Al contrario un automatismo nasconde totalmente una azione e non rende partecipe l'utente ad un vero processo di verifica, senza considerare che la tecnologia non è sempre sinonimo di sicurezza, anzi questa deve essere al servizio dell'uomo e non in contrario.

etichetta di Vino Italiano Certificato


Il confronto con le varie tecnologie

L’ausilio di altre tecnologie, come chip elettronici o sistemi come NFC o RFID, non offrono questo importantissimo confronto con l’utente, che si trova a dover eseguire meccanicamente una operazione senza essere conscio di ciò che sta facendo.

L’inserimento di un chip all’interno di un tappo o di una etichetta, non permette di verificare se il sistema sia stato violato, o per esempio se si accede a database diversi da quello effettivamente di validazione.

Tutti conoscono le violazioni dei chip di videogiochi, schede decoder, etc., pertanto tale tecnologia poiché facilmente falsificabile è stata subito eliminata tra le scelte per questa vulnerabilità!

Stessa considerazione per NFC e RFID, dove tra l’altro il consumatore è obbligato ad avere uno smartphone di ultima generazione per la verifica, ma comunque vale il concetto espresso precedentemente, dove l’utente che acquista una bottiglia e deve verificarne l’autenticità non ha il diretto controllo di ciò che sta facendo e soprattutto non interagisce con il sistema, che in questo caso risulta totalmente automatizzato e gli viene fornita una semplice risposta.

Immaginiamo uno scenario dove un contraffattore crea un APP su cui è associato un sistema con NFC o RFID e l’utente verifica un qualcosa che realmente non è un sistema di originalità e quindi non è consapevole della truffa.

Vino Italiano Certificato ha un sistema che permette al consumatore dapprima di leggere un codice nascosto che risulta chiaro e ben comprensibile, in quanto composto da numeri e lettere, e successivamente lo inserisce personalmente sul sito web o sull'APP da qualsiasi dispoitivo che sia PC, tablet o smartphone.

Così facendo ha il pieno controllo delle proprie azioni e soprattutto verifica in tempo reale che l’operazione sia corretta.

Inoltre come più volte ribadito su questo sito web, il codice generato è strettamente legato alla singola bottiglia, mediante l’algoritmo inventato dall’Ing. Mirko Tarantelli e soprattutto criptato nei server.

La scelta della tecnologia da associare ai propri prodotti non deve essere frutto delle mode del momento, ma ponderata secondo criteri obiettivi e funzionali, affinchè risulti il miglior metodo di tutela per la propria azienda e che valorizzi il brand e renda partecipe il consumatore di un’azione consapevole subito dopo l’acquisto.

Ma conosciamo meglio la tecnologia RFID!


Cosa è un RFID e come si usa

La tecnologia RFID molto in voga in questi ultimi tempi, ha origini molto lontane per una tecnologia, infatti è stata utilizzata la prima volta nella seconda guerra mondiale per i radar degli aerei.

Il suo funzionamento è basato sull’utilizzo di tag, ovvero piccoli trasmettitori a radio frequenza dotati di un chip ed una piccola area di memoria sui cui è possibile immagazzinare dati e trasferirli mediante una antenna inglobata, con un campo elettromagnetico.

In questo testo non si vogliono appositamente inserire caratteri puramente tecnici, ma si vuole far riflettere il lettore sugli aspetti legati alla sicurezza ed affidabilità del sistema.

I vantaggi in settori che non sono inerenti alla sicurezza ed originalità sono ben conosciuti e questa tecnologia può risultare molto utile, ma gli svantaggi in soluzioni che dovrebbero tutelare un prodotto potrebbero essere molteplici e lo scrivente, essendo un ingegnere in telecomunicazioni, che ha studiato i campi elettromagnetici, è specializzato in sicurezza informatica ha delineato alcune grandi criticità fondamentali del RFID nell'utilizzo come sistema anticontraffazione!


Perchè non abbiamo scelto di usare RFID

Come già sopra descritto innanzitutto occorre avere un dispositivo mobile che abbia l'opportunità di utilizzare questa tecnologia e non tutti al giorno d'oggi hanno uno smartphone con queste caratteristiche.

Occorre sottolineare che l’RFID è una tecnologia che utilizza onde elettromagnetiche, che generano ulteriori campi magnetici oltre a quelli già presenti in natura ed in altri dispositivi utilizzati quotidianamente.

Ovviamente questi campi sono di entità non elevate e devono rispettare gli standard imposti nei rispettivi Paesi di utilizzo.

Le onde elettromagnetiche utilizzate in questa tecnologia sono comunque delle ulteriori esposizioni a cui è sottoposto sia il corpo umano che gli alimenti.

Un esempio di un apparecchio utile in cucina, ma dannoso per il cibo è il forno a microonde, dove le onde elettromagnetiche "bombardano" le molecole del cibo, fino a scaldarlo, distruggendone in parte le proprietà nutritive.

Per quanto concerne la sicurezza delle informazioni, le possibili minacce sono tutte quelle che possono provocare un'acquisizione o un'alterazione illecita delle informazioni.

L'acquisizione o l'alterazione illecita dei dati contenuti nei tag può avvenire sia attraverso interrogazioni fraudolente dei tag con reader non autorizzati, sia mediante intercettazione delle informazioni, tramite ricevitori radio, durante una lettura delle stesse da parte di un reader autorizzato.

Ciò potrà essere ottenuto utilizzando reader a lungo raggio oppure occultando un reader portatile in prossimità dei tag, ad esempio alcuni ricercatori recentemente hanno mostrato delle vulnerabilità nelle Smart card.

Altri problemi legati alla sicurezza sono risultati nella intercettazione di una terza persona che verifica inizialmente una trasmissione corretta tra tag e reader, ritrasmettendola verso un altro dispositivo, problema comunemente chiamato Replay.

Un altro aspetto è il tracking clandestino, con la possibilità di seguire il segnale emesso da un tag e di collegarlo al suo possessore.

I tag RFID sono progettati per essere letti da qualsiasi dispositivo compatibile per la lettura di questi e può avvenire in qualsiasi momento e anche da distanze abbastanza notevoli, senza avvisare il possessore dei tag.

Il Denial of Service (DoS) avviene quando viene impedito ai sistemi RFID di funzionare correttamente.

La lettura dei tag infatti potrebbe essere ostacolata o da una gabbia di Faraday o da un disturbo al segnale di trasmissione, in entrambi i casi il risultato è dato dalle onde trasmesse dai sistemi che non raggiungono gli oggetti aventi tag RFID.

Ovviamente possono essere utilizzati anche dei virus, come i worms RFID si avvalgono della presenza di una connessione di rete; un Virus RFID auto-replicante è completamente auto sufficiente, basta un tag RFID infettato per scatenare un attacco virale.

Ma un problema che ha sempre afflitto l’RFID è l’autenticazione, dove reader legittimi raccolgono informazioni di tag illegittimi, creando quindi una contraffazione.

In questa maniera un sistema che viene utilizzato come metodo anticontraffazione è realmente un sistema per generare contraffazione.

Un modo per ridurre questo rischio è quello di utilizzare protocolli di crittografia, ma spesso anche questi vengono violati.


Conclusioni

La corretta valutazione di un sistema anticontraffazione che ha il compito di tutelare un prodotto ed un'azienda è fondamentale per valorizzare non solo il proprio lavoro, ma anche e soprattutto i propri clienti, che necessitano di un sistema semplice, ma che sia verificabile dal consumatore, in caso ci siano delle violazioni.

Con l'RFID si ha un metodo sicuramente più veloce, ma il consumatore non si accorge di nulla e tutti i problemi sopra elencati possono essere messi in atto senza che l'acquirente si renda conto di ciò che ha fatto e soprattutto se le attività malavitose sono realizzate da personale qualificato si potrebbe riuscire a creare dei cloni, senza che il produttore se ne accorga.

La scelta di Vino Italiano Certificato di utilizzare un sistema semplice e chiaro agli occhi del produttore e del consumatore, è alla base per la perfetta funzionalità di un metodo di per se innovativo perchè legato strettamente al prodotto e che non sia violabile in alcun modo.